Quando una persona affetta da artrosi arriva a necessitare di un intervento di protesi d’anca o di ginocchio, in genere significa che la situazione si è aggravata: ha dolore costante, l’articolaritá é limitata, i muscoli si stanno velocemente indebolendo ed é molto in difficoltà nell’attività sportiva, a volte anche per quanto riguarda alcune semplici attività di vita quotidiana. Alcuni pazienti arrivano all’intervento che faticano anche a scendere le scale. Sicuramente questi pazienti, dopo l’intervento, avranno un significativo miglioramento dei sintomi…
L'artrite reumatoide è una malattia sistemica cronica autoimmune, il che significa che il sistema immunitario attacca le cellule sane del corpo per errore, causando infiammazione e danno alle strutture colpite.
L’artrite reumatoide può attaccare diverse articolazioni, anche contemporaneamente. Comunemente colpisce le articolazioni delle mani, dei polsi, delle ginocchia e delle anche: la sinovia si infiamma, perde le caratteristiche di produzione del liquido sinoviale e causa danni al tessuto articolare in toto. Questo danno tissutale può causare dolore di lunga durata…
Attualmente l’intervento di protesi totale d’anca é una delle procedure chirurgiche con la più alta percentuale di successo e di soddisfazione personale per il paziente (in termini di riduzione del dolore e di recupero di una buona mobilità articolare).
Esistono però 7 sfortunate eventualità che obbligano il paziente a sottoporsi ad un nuovo intervento per sostituire la protesi che era stata impiantata in precedenza: in questo caso parliamo di REVISIONE DI PROTESI D’ANCA, e può rendersi necessario sostituire una o…
Un ginocchio artrosico con una deformazione in varo presenta un quadro tipico di usura del piatto mediale e del condilo mediale.
Le strutture capsulo-legamentose risultano contratte e accorciate nel comparto mediale, con una possibile elongazione/stiramento di quelle postero-laterali.
In questi casi é importante eseguire una corretta valutazione radiografica e clinica del ginocchio:
🔴 valutazione radiografica sul piano frontale:
radiografia di entrambi gli arti (teleradiografia con visione completa degli arti inferiori e del bacino): si potranno così valutare eventuali deformazioni extrarticolari tipicamente…
Circa il 10% del totale dei pazienti che si sottopongono ad un intervento di protesi di ginocchio presenta una deformazione in valgo, cioè le famose ginocchia ad “X”: questo tipo di deviazione rappresenta una sfida importante per noi chirurghi ortopedici, poiché é necessario avere una grande esperienza per gestire la correzione ossea e il bilanciamento legamentoso.
Nella maggior parte dei casi, l’artrosi in un ginocchio valgo è determinata da un quadro degenerativo primario, associato ad un valgismo giovanile e ad…
L’artrosi è una degenerazione parafisiologica che colpisce ossa, cartilagine e capsula articolare. É determinata da un invecchiamento naturale dei tessuti a cui tutti andiamo incontro, chi prima e chi dopo, come le rughe che con gli anni si disegnano sulla pelle del viso.
Attraverso la radiografia possiamo valutare in quale stato si trova la patologia, e quindi la gravità della situazione.
Inizialmente si riduce lo spessore della cartilagine articolare e quindi, le due ossa preposte alla formazione dell’articolazione si avvicinano…
Artrosi secondaria alla displasia dell’anca. Oggi si può trattare con le tecniche mininvasive (AMIS)
Si parla di displasia dell’anca quando nel bambino, ancora nel grembo materno, l’articolazione dell’anca si sviluppa con delle anomalie anatomiche: l’acetabolo risulta poco contenitivo e la testa del femore tende a lussarsi.
La displasia dell’anca può essere precocemente diagnosticata nei primi 3 mesi di vita del bambino, con uno screening che comprende un’ecografia delle anche e con un esame clinico durante il quale lo specialista esegue dei test specifici (manovra di Ortolani)
Crescendo il bambino avrà purtroppo un’anca instabile con un’articolazione…
Correva l’anno 1959 quando si è cominciato a parlare di algodistrofia dell’anca, ma solo recentemente abbiamo potuto iniziare a conoscere meglio questa patologia, grazie alla capacità della risonanza magnetica nucleare di evidenziare la presenza di edema osseo, anche in presenza di una superficie articolare assolutamente integra (segno non rilevabile in passato tramite la sola radiografia).
Nell’immagine della risonanza é evidente un importante edema della testa e del collo del femore sinistro, nella parte che risulta bianca ad evidenziare il contenuto…
Insisto sempre con i miei pazienti perché portino a termine la terapia anti-trombo-embolica con l’eparina anche al domicilio.
La tromboembolia (cioè l’occlusione di un’arteria o di una vena da parte di un trombo) é una complicanza che può esitare in un’insufficienza venosa cronica o addirittura in un’embolia polmonare, ma può essere prevenuta con una buona profilassi pre- e post-operatoria
Il trombo é un coagulo di globuli rossi e bianchi, piastrine e fibrina.
L’embolia è l’occlusione di un vaso da parte…
La necrosi della testa del femore é una condizione patologica determinata dalla compromissione della microcircolazione che dovrebbe apportare il giusto nutrimento alle cellule del tessuto osseo: le cellule non correttamente vascolarizzate muoiono e iniziano a formarsi delle microfratture che lentamente portano alla necrosi di tutto il tessuto osseo, e addirittura al collasso della testa del femore, se non trattata in tempi brevi. Chiaramente in questo caso una diagnosi precoce è di fondamentale importanza.
In questo articolo parliamo nello specifico di…
L’articolazione femoro-rotulea tra la superficie posteriore della rotula e i condili femorali non presenta un vero e proprio rapporto tra i capi ossei, ma ha numerosissimi rapporti muscolari e legamentosi: durante la flesso-estensione del ginocchio, i due condili femorali scorrono sulla cresta verticale della rotula come se fosse un binario.
La rotula é completamente inglobata dal tendine del quadricipite e possiamo immaginarla come il perno di una carrucola per sollevare dei pesi importanti: la rotula infatti gioca un ruolo fondamentale…
Un navigatore per la protesi all’anca
Protesi di ginocchio e sport: quale attività fisica è consigliata?
Leggi su La Gazzetta
Dott. Fabio Zerbinati (Intervento di Protesi di Ginocchio)
Leggi su Humanitas Salute
Leggi su Humanitas Mater Domini
Leggi su Humanitas Medical Care
Dott. Fabio Zerbinati (Protesi d’anca – Tecnica AMIS)
https://www.humanitas-care.it/news/protesi-danca-quali-sono-i-vantaggi-della-tecnica-mininvasiva/
Leggi su Fondazione Humanitas Ricerca
Leggi su La Repubblica
Un navigatore computerizzato per le protesi d’anca
Leggi su Prima Saronno
Leggi su Humanitas Mater Domini News
Protesizzazione d’anca con navigatore computerizzato
Leggi l’articolo su “La Discussione”
Leggi l’intervista su Varese News
Dott. Zerbinati (Humanitas): «L’artrosi non è solo legato all’invecchiamento»
Un navigatore computerizzato per le protesi d’anca: interventi personalizzati nell’ordine del millimetro
Leggi su Open Innovation
https://issuu.com/materdomini1/docs/hmd-a4_web
https://www.dailymotion.com/video/x8cbwb0
L’intelligenza artificiale per la protesi del ginocchio
Intelligenza Artificiale per le protesi di ginocchio: due robot a supporto dei medici
https://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=87045
https://www.gazzettadimilano.it/sport/health-fitness/artrosi-e-protesi-di-ginocchio-in-humanitas-mater-domini-lultima-frontiera-e-la-chirurgia-robotica/
Leggi su La Gazzetta di Milano
https://av.mimesi.com/play?v=Humanitas/54cf77e2-e974-11eb-a6b1-3ca82a1f2b60.mp4
https://video.milanofinanza.it/video/sanita-next-puntata-4-zSfG1cuYFrYl
https://www.gazzetta.it/salute/salute/26-01-2022/la-cartilagine-il-suo-ruolo-centrale-e-le-piu-moderne-novita-per-ripararla-58224.shtmlhttps://www.gazzetta.it/salute/salute/26-01-2022/la-cartilagine-il-suo-ruolo-centrale-e-le-piu-moderne-novita-per-ripararla-58224.shtml
A Varese si corre la “Humanitas Medical Care – Family Run”
Dott. Fabio Zerbinati (Navigazione Computer Assistita e Protesi d’anca con accesso anteriore mininvasivo)
Leggi su prealpina
Tra le complicanze post-chirurgiche più temute, c’è sicuramente il rischio che si verifichi una lesione nervosa. Per fortuna capita solo tra lo 0,6 e il 3,7% dei casi…ma quando capita é un vero disastro per il paziente.
Perché succede?
La struttura nervosa é estremamente delicata: se durante l’intervento il nervo viene accidentalmente compresso, trazionato o reciso, i risultati possono essere davvero invalidanti.
Le strutture del sistema nervoso periferico possono essere motorie (trasmettono le informazioni necessarie perché possa avvenire un…
“Buongiorno dottore, ho un forte dolore nella parte anteriore del ginocchio”
“Sento dolore proprio qui, davanti al ginocchio”
Il dolore nella zona anteriore del ginocchio é in assoluto il sintomo più frequente per cui i pazienti decidono di volere un consulto medico ortopedico.
SEGNI E SINTOMI:
La sintomatologia dolorosa viene in genere avvertita dal paziente in sede rotulea, dietro oppure intorno, e altre volte le persone dicono anche di “avere un chiodo piantato proprio davanti”.
Altre volte il ginocchio viene percepito…
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Un edema è un accumulo di liquidi nel tessuto.
Ma da dove viene questo liquido?
É composto da acqua, proteine, cellule, lipidi e sostanze esogene, viene chiamata LINFA ed é normalmente presente in tutti i tessuti del nostro corpo, trasportata dai vasi linfatici.
A volte può capitare che qualcosa perturbi l’equilibrio del sistema linfatico, il quale perde la sua capacità di trasportare/riassorbire i liquidi, e quindi si forma un edema.
In seguito ad un intervento chirurgico si ha un’infiammazione locale…
In Humanitas Mater Domini ho iniziato ad eseguire l’intervento di protesi d’anca con il supporto di un sistema di navigazione computerizzato che permette di ottenere la massima precisione durante l’intervento di sostituzione articolare.
Questa nuova tecnologia é dotata di un software che si interfaccia con un amplificatore di brillanza, per raccogliere tutte le immagini necessarie ad elaborare un planning che preveda la dimensione e l’orientamento più corretti per le componenti protesiche.
Grazie ad un algoritmo di calcolo, possiamo inoltre ottenere,…
La lesione di un tessuto (accidentale o chirurgica) esita sempre in una cicatrice.
Il tessuto cutaneo è formato da diversi strati:
• epidermide (cellule epitelliali)
• derma (cellule di collagene)
• tessuto adiposo sottocutaneo
Noi possiamo vedere lo strato più esterno, ma la cicatrice ha un impatto interno fino alle ossa, sui vasi sanguigni, sul tessuto connettivo, sulle fasce muscolari e sui muscoli stessi.
Gli strati cutanei lesionati reagiscono mettendo in atto dei processi riparativi per cicatrizzare il tessuto danneggiato…
Quale miglior modo per dare un tocco di femminilità ed eleganza al portamento di una bella scarpa con tacco alto?
É un accessorio che si è prepotentemente imposto tra gli imperativi della moda già dal XVI secolo, soprattutto a Venezia, dove le donne dell’aristocrazia erano solite sfoggiare tacchi tanto più alti quanto più alto era il loro livello sociale: la suola poteva raggiungere anche i 54 centimetri…e in questi casi ovviamente la nobildonna doveva essere necessariamente sostenuta da una cameriera…
La protesi monocompartimentale deve essere preferita alla protesi totale se le caratteristiche dell’articolazione e del paziente lo permettono: garantisce risultati duraturi nel tempo in linea con quelli della protesi totale, ma con soddisfazione e confidenza per il paziente nettamente superiore. I recuperi sono celeri e standardizzati dal nostro protocollo fast track: il ginocchio viene mobilizzato nelle ore successive all’intervento e il paziente viene verticalizzato e rieducato al cammino dal giorno seguente. Il paziente abbandona gradualmente le stampelle dal quindicesimo…
Nel video si vede il decorso post-operatorio a due mesi e mezzo dall’intervento di protesi totale robot-assistita del ginocchio destro. La mia paziente era affetta da una grave artrosi con un ginocchio francamente varo, una deformazione articolare (detta anche “ginocchia ad arco”) a causa della quale la tibia e il femore perdono il loro allineamento e tendono a formare un angolo sul piano frontale. Ne consegue che il piatto tibiale e i condili femorali perdono la loro congruenza e l’articolazione…
Con la tecnica robot-assistita, il paziente acquisisce rapidamente un buon reclutamento muscolare, una buona articolarità e una celere ripresa del cammino: in questo filmato il paziente era in quinta giornata dopo la sostituzione protesica.
Questa paziente é stata per me un caso davvero interessante. Anni fa aveva già subito la sostituzione protesica dell’anca destra e del ginocchio sinistro. Purtroppo da agosto la sua situazione é degenerata: non è più stata in grado di camminare ed era costretta a muoversi con la sedia a rotelle. Sono intervenuto durante la stessa seduta chirurgica con una protesi all’anca sinistra con accesso anteriore mininvasivo (tecnicaAMIS) e una al ginocchio destro. Oggi la signora cammina autonomamente, e il risultato…
Nel caso di questa paziente sono intervenuto contemporaneamente andando a sostituire l’articolazione dell’anca e del compartimento mediale del ginocchio, a carico delle stesso arto. Questa soluzione per la mia paziente é stata di grandissimo vantaggio, poiché le é stata somministrata un’unica anestesia, ha dovuto affrontare un solo intervento chirurgico, un solo periodo di ricovero è un unico periodo di riabilitazione.
La procedura bilaterale può essere eseguita con tecniche classiche, ma in alcuni centri specializzati, come in Humanitas Mater Domini a Castellanza dove dirigo il reparto di ortopedia, è possibile trattare le due anche con tecnica anteriore mininvasiva (AMIS: Anterior MinInvasive Surgery) con notevoli banefici: l’intervento ha una durata di circa 75 minuti il paziente può camminare entro le 24 ore dall’intervento rischio di lussazione azzerato grazie al fatto che con questa tecnica vengono preservate tutte le strutture tendinee, quindi l’articolazione…
Eseguire una PROTESI D’ANCA BILATERALE SINCRONA significa sostituire entrambe le articolazione durante la stessa seduta chirurgica. Questa procedura garantisce grandi vantaggi per il paziente: si riducono le probabilità di incorrere in complicanze che potrebbero presentarsi per l’apesecuzione di due interventi chirurgici a breve distanza di tempo l’uno dall’altro, viene somministrata un’unica anestesia e dopo il periodo di riabilitazione il paziente può tornare a condurre una vita assolutamente “normale”.
Capita spesso che entrambe le anche di un paziente siano interessate da una patologia artrosica invalidante. Poiché la tecnica AMIS non risulta particolarmente invasiva e non obbliga il paziente ad avere particolari attenzioni nel periodo post-operatorio, mi é possibile intervenire contemporaneamente su entrambe le anche all’interno della stessa seduta chirurgica
Il paziente ripreso in questo video è molto giovane, ma presentava già una brutta artrosi su base genetica. L’ho operato per una protesi d’anca con accesso anteriore mininvasivo ed é potuto tornare sulle piste innevate dopo pochi mesi dall’intervento con grande soddisfazione di entrambi.
Se la tecnica usata per l’impianto di protesi d’anca é la AMIS, passati 6 mesi dall’intervento e ottenuta un’ottimale integrazione protesica, é possibile per il paziente tornare di nuovo sulle piste da sci, se aveva già una buona dimestichezza con il gesto atletico già da prima dell’operazione.
Nel video potete vedere un mio caro paziente e amico che dopo soli 4 mesi dall’intervento di protesi d’anca con accesso anteriore mininvasivo (tecnica AMIS) é tornato a calpestare il green con grande soddisfazione di entrambi. Questa tecnica mi permette di lasciare intatti i tendini degli extrarotatori dell’anca, assicurando al paziente di mantenere, anche dopo l’intervento, il perfetto timing di attivazione muscolare: i rapporti tra gli extrarotatori e gli adduttori delle anche non vengono modificati, in questo modo il paziente…
Quando il dolore all’anca dovuto all’artrosi diventa invalidante, la qualità della vita ne risente enormemente: dopo l’intervento di sostituzione protesica con tecnica AMIS é una straordinaria conquista tornare a fare tutto ciò che si ama di più.
Da anni scelgo l’accesso anteriore mininvasivo per la sostituzione protesica dell’anca dei miei pazienti perché non c’è rischio di lussazione, vengono mantenuti i parametri articolari fisiologici, le strutture tendinee non necessitano di lunghi periodi di cicatrizzazione e il paziente può presto tornare alle sue normali attività di vita quotidiana
Nel video un mio paziente racconta dei risultati raggiunti dopo soli 6 giorni dall’intervento di protesi d’anca che ho eseguito con accesso anteriore mininvasivo (tecnica AMIS): ha potuto tornare a camminare in meno di 24 ore, potrà guidare dopo 15/20 giorni, e in breve tempo abbandonerà le stampelle e riprenderà l’attività sportiva
Eseguo l’impianto di sostituzione protesica dell’anca con tecnica AMIS per assicurare ai miei pazienti la più totale serenità nella gestione delle attività quotidiane nell’immediato periodo post-operatorio. Pratico una incisione di dimensioni minime senza reciderei tendini, e sfruttando il passaggio tra il tensore della fascia lata e il sartorio posso posizionare la protesi con perdite e ematiche limitate e dolore assolutamente sopportabile nei giorni successivi.
La risposta è sì: dopo solo 9 settimane dall’intervento di protesi d’anca con tecnica AMIS i miei pazienti possono tornare sulla leg estensione oppure sotto la pressa
“Obesitas” ai tempi dei Romani era lo specchio di una vita agiata e prospera: oggi invece sappiamo che “obesitas” é sinonimo di patologie croniche associate.
Nel mio ambito, quello della chirurgia ortopedica, ho modo di valutare ogni giorno l’impatto che un elevato indice di massa corporea (BMI) ha sull’incidenza di osteoartrosi (OA) relativamente alle articolazioni del ginocchio e dell’anca: attualmente è stato stimato che il 69% delle protesi di ginocchio e il 27% delle protesi d’anca impiantate sono ascrivibili a…
La patologia artrosica viene comunemente associata alla senilità, un “male dell’etá”, come si suol dire: un tempo era considerato “normale” ad un certo punto della vita iniziare a convivere col dolore. Ricordo quando, durante un congresso, é stata fatta questa domanda: “Come é possibile, con tutti i passi avanti che si stanno facendo, non riuscire a trovare nulla per guarire le articolazioni dall’artrosi?” In quel caso il relatore rispose così: “Bisognerebbe scoprire l’elisir dell’eterna giovinezza”. Secondo me il relatore non…
Fin dalle mie prime lezioni di golf da principiante, mi é stato chiaro che la chiave per ottenere un perfetto set-up va cercata nel bilanciamento della postura, ottenuto a partire dalla posizione dinamica dei piedi a terra per trasferire il peso del corpo e spedire la pallina proprio dove vogliamo mandarla.
La postura deve essere contemporaneamente stabile e mobile: é fondamentale per impostare il set-up perfetto da cui partire per eseguire uno swing efficace.
Lo swing deve essere contemporaneamente potenza…
Il ginocchio ha una conformazione anatomica perfettamente adatta a sopportare gli stress meccanici e di carico.
Ginocchio varo:
Alcune persone però, presentano una deformazione dell’articolazione in varismo, comunemente detta “ginocchia ad arco”: in questo caso i capi articolari perdono la loro capacità di ammortizzare efficacemente il peso perché cambia completamente l’asse meccanico dell’arto inferiore. La tibia e il femore perdono il loro allineamento e tendono a formare un angolo sul piano frontale.
Questo significa che, durante la fase di…
In collaborazione con la dottoressa Laura Carabelli di Humanitas Mater Domini Castellanza, con il dottor Dennis Ghisellini e con il dottor Eros Veronese del laboratorio SymbiosiS Erboristeria Ferrara.
“Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio, ne in eccesso, ne in difetto, avremmo trovato la strada per la salute”.
Da queste poche parole possiamo intuire che già nel 400 a.C. Ippocrate, il padre della medicina, aveva compreso l’importante sinergia tra alimentazione ed esercizio…
Non c’è nulla da fare: se hai la passione per lo sci e la montagna, alla neve non puoi resistere! Capisco molto bene i miei pazienti operati di protesi d’anca o di ginocchio che, nonostante il timore, hanno comunque voglia di tornare ad allacciarsi gli scarponi.
Sicuramente una frattura periprotesica dovuta ad una caduta accidentale sarebbe deleteria: questo é il motivo per cui sconsiglio vivamente ai pazienti operati di protesi articolare, di iniziare a sciare per la prima volta dopo…
Si esegue questo intervento in quadri importanti di lesione con un’impossibilità di riparazione: è un intervento che tecnicamente risulta decisamente complesso.
Questa procedura non comune permette di stabilizzare l’articolazione e recuperare alcuni movimenti destabilizzati da un’importante lesione della cuffia.
E’ una procedura chirurgica riservata a chirurghi di grande esperienza nella chirurgia di spalla.
Quando le lesione tendinea è datata/inveterata, con una degenerazione tendinea importante data da un deficit vascolare protratto, reinserire i tendini sul trochite può risultare impossibile o comunque…
Il miglior trattamento per la rigidità post-chirurgica dopo un intervento di protesi di ginocchio è PREVENIRLA! Si definisce ginocchio rigido post-chirurgico un ginocchio con flessione limitata a 75° ed estensione deficitaria di più di 10°.
Per prevenirla è fondamentale adottare strategie preoperatorie ben definite:
attenta esposizione chirurgica protesi ben bilanciata limitato traumatismo dell’apparato estensore appropriata selezione dell’impianto controllo del dolore adeguata riabilitazione
FATTORI PREDISPONENTI LA RIGIDITA' DEL GINOCCHIO DOPO UN INTERVENTO DI PROTESI:
Fattori predisponenti pre-operatori:
…
Nonostante un buon risultato per la stragrande maggioranza dei pazienti sottoposti ad intervento di protesi di ginocchio, alcune di queste persone continuano ad accusare dolori nel periodo postoperatorio: gli studi effettuati segnalano a tal proposito una percentuale del 10/15 %. Se pensate che in Italia vengono eseguite circa 100.000 interventi di protesi di ginocchio all’anno, significa che circa 10.000 pazienti continuano ad avere dolore anche dopo l‘intervento. La chirurgia ortopedica ha lo scopo di eliminare il dolore osteoarticoare, ma è…
Il "paziente scoagulato" è una persona che assume regolarmente farmaci anti-coagulanti perchè, a causa di una patologia pregressa, corre il rischio di incorrerere in una trombosi o in una tromboembolia.
Un trombo si sviluppa a partire da un gruppo di piastrine, fibrina e globuli rossi che si aggregano tra di loro in un vaso sanguigno oppure nel cuore: il coagulo che si forma, se assume dimensioni importanti, può andare ad interrompere il flusso sanguigno (trombosi) oppure può dislocarsi in un'altra…
Il Nichel è un metallo pesante che secondo gli ultimi studi epidemiologici é la principale causa di dermatite allergica da contatto nel 10-15% nella popolazione.
É largamente impiegato nelle leghe per la costituzione degli impianti protesici ortopedici, perché ne garantisce la durevolezza e la levigatezza. L’ utilizzo di una protesi contenente Nichel in un paziente allergico potrebbe causare una reazione agli ioni liberati con fenomeni di ipersensibilità, fino alla mobilizzazione dell’impianto, con uno scollamento e un fenomeno di “rigetto”. Sono…
L'obesità è a tutti gli effetti una patologia: è caratterizzata da un accumulo patologico di grasso corporeo valutabile in base all'indice di massa corporea (BMI), cioè in base al rapporto del peso corporeo, espresso in chilogrammi, e il quadrato dell'altezza, espressa in metri. Per esempio, se una persona pesa 75 kg ed è alta 1,73m, il suo BMI è 25.
Parliamo di obesità quando il BMI è pari o superiore a 30 (valore stabilito dall' OMS).
E' decisamente frequente che il paziente obeso presenti anche una…
Uno dei segni più tipici della sofferenza dell'anca è il segno di Trendelenburg.
L'andatura di Trendelenburg è il tipico modo di camminare che spesso assume chi soffre di coxartrosi. E' dovuto ad un'insufficienza/debolezza dei muscoli abduttori dell'anca patologica, in particolare del medio gluteo (muscolo che origina dall'osso iliaco e si inserisce sul gran trocantere del femore).
La funzione del medio gluteo è quella di stabilizzare l'articolazione dell'anca, anche durante il cammino: in parole povere, quando solleviamo il piede sinistro da…
L’acronimo A.M.I.S. significa Anterior Minimal Invasive Surgery: la via chirurgica per accedere all’articolazione dell’anca avviene con una incisione di dimensioni minime e viene praticata più anteriormente rispetto all’incisione chirurgica praticata per eseguire un intervento di protesi d’anca con tecniche classiche.
Ma cosa significa in parole povere?
Possiamo distinguere 3 tipi di accesso chirurgico per permettere l'esecuzione dell'intervento di protesi articolare dell'anca:
accesso postero-laterale: con distacco degli extra-rotatori dell’anca
accesso laterale: con distacco del piccolo e del medio gluteo…
L'artrosi d'anca primaria o secondaria può purtroppo affliggere anche pazienti molto giovani.
C'è chi mostra con orgoglio le proprie cicatrici, ma c'è anche chi prova ansia e disagio nel dover rivelare le proprie imperfezioni: in questi casi l'attenzione per l'ambito estetico è importantissimo perchè il paziente accetti di buon grado la sostituzione dell'articolazione.
La tecnica di protesizzazione dell'anca con accesso chirurgico anteriore mininvasivo (AMIS) può essere eseguita anche con una particolare incisione detta "Bikini": il taglio chirurgico viene praticato con…
Una domanda che molto spesso mi viene rivolta in ambulatorio è questa: “ Ma se io ho l’osteoporosi, come posso fare una protesi d’anca?”. Artrosi e osteoporosi sono patologie che spesso “vanno a braccetto” e questo ha portato ad un numero crescente di pazienti affetti da osteoporosi che necessitano di una sostituzione protesica per coxartrosi.
Purtroppo l’osteoporosi può nascondere potenziali insidie nell’esecuzione di una protesi d’anca. La tipica sostituzione articolare è costituita da 4 elementi: cotile, inserto, testina e stelo.…
In questi ultimi anni il tempo di ricovero necessario in seguito ad un intervento di protesi d'anca si è notevolmente ridotto rispetto al passato: con le innovative tecniche chirurgiche mini-invasive sono sufficienti circa 5/7 giorni perchè il paziente raggiunga le prime autonomie nel camminare con le stampelle, effettuare i passaggi posturali più semplici (come alzarsi dal letto e sdraiarsi per esempio) e adempiere alle operazioni per l'igiene personale quotidiana. Il ricovero può protrarsi fino a 15 giorni nel caso di…
L'articolazione dell'anca è continuamente sottoposta al peso corporeo e alla forza di gravità, in particolare durante il cammino e il mantenimento della postura eretta: durante l'appoggio del piede ci sono delle importanti forze di carico sulla testa del femore che, per bilanciare correttamente l'appoggio sui due arti, deve necessariamente sopportare una forza paragonabile a circa due volte e mezzo il peso del corpo.
Questo è il motivo per cui la patologia artrosica colpisce così frequentemente l'articolazione dell'anca, e purtroppo in…
Quando una protesi d'anca risulta usurata e mobilizzata determina una sintomatologia tipica:
dolore inguinale o gluteo quando la mobilizzazione è a carico della componente acetabolare dolore alla coscia quando la mobilizzazione è a carico della componente femorale
In questi casi l'unica soluzione al problema è l'intervento chirurgico di revisione: una procedura chirurgica complessa che implica un'attenta pianificazione e un'approfondita conoscenza delle varie tipologie di impianto protesico da sostituire.
Il chirurgo si trova a dover intervenire con ogni probabilità su una…
Se la patologia artrosica implica un trattamento chirurgico di protesi articolare di ginocchio, con i progressi dell'innovazione robotica, del design protesico (sempre più affine alla fisiologica anatomia del paziente) e della durata dei materiali, oggi diventa sempre più facile tornare alle proprie passioni anche dopo aver subìto un'intervento così importante.
In passato, ai pazienti si diceva di tornare a casa e riposare: potevano camminare o al massimo nuotare con estrema attenzione. C'era la preoccupazione che la protesi potesse danneggiarsi…
Il mio obiettivo quando opero un paziente è di ottenere i risultati che il paziente si aspetta: in genere un paziente decide di sottoporsi all'intervento di protesi d'anca per liberarsi dal dolore, ma anche per recuperare una funzionalità che gli permetta di tornare all'attività sportiva che ha sempre amato.
A tutti i miei pazienti che si sottopongono a sostituzione protesica articolare consiglio, ottenuto un buon recupero muscolare e raggiunta un' integrazione protesica ottimale, una pratica sportiva regolare.
Diversi studi scientifici…
L'indicazione più frequente per eseguire una protesi di spalla è l'artrosi, cioè la degenerazione della cartilagine articolare che determina attrito, usura e deformazione delle strutture ossee articolari.
L'artrosi si definisce secondaria nel caso in cui la degenerazione cartilaginea non sia determinata da un parafisiologico invecchiamento, ma da traumi, necrosi, fratture o patologie infiammatorie articolari.
Un quadro di artrosi secondaria evolve in genere in lesioni massive della cuffia dei rotatori: la testa dell'omero risale per la mancanza del tetto dato dalla…
Perchè degenera e perchè si rompe?
Il complesso tendineo che compone la cuffia dei rotatori spesso è causa di dolore e di invalidità, frequentemente affetto da tendiniti infiammatorie o da lesioni.
La cuffia dei rotatori oltre ad avere funzioni motorie ha una funzione stabilizzante, rendendo dinamicamente stabile la testa dell'omero sulla glena e favorendo la funzione di muscoli con leve maggiori che determinano i movimenti più ampi.
Le rotture dei tendini della cuffia dei rotatori possono essere traumatiche, ma nella…
La spalla è l'articolazione più “instabile” del corpo umano, ma anche quella con le più ampie possibilità di movimento (range of motion). La spalla è un complesso articolare costituito da 3 ossa: omero, clavicola e scapola.
Nella spalla si hanno 2 articolazioni principali: -L'articolazione gleno-omerale (in rosso nell'immagine) - L'articolazione sterno-claveare (in giallo nell'immagine) Inoltre ci sono due articolazioni che sono importantissime per il corretto movimento: - L'articolazione scapolo-toracica (in verde nell'immagine) - L'articolazione acromion-claveare (in blu nell'immagine)…
L'intervento di sostituzione protesica totale dell'articolazione del ginocchio si rende necessaria nel momento in cui il dolore avvertito dal paziente diventa invalidante e limita la libertà personale nello svolgere le attività quotidiane.
Con questo intervento chirurgico vengono sostituiti sia i due condili femorali e la troclea con uno scudo protesico femorale, sia il piatto tibiale. Tra le due componenti protesiche viene interposto uno spaziatore in polietilene per garantire congruità tra lo scudo femorale e il piatto tibiale e per…
Questo tipo di intervento di sostituzione protesica abbraccia un principio cardine dell'ortopedia: la strada più corretta da seguire è sempre quella di sostituire solo le componenti articolari danneggiate, preservando quelle rimaste integre, perchè anche se la protesi risulta essere massimamente performante, non avrà mai la stessa funzionalità di un'articolazione fisiologica.
L'intervento consiste nell'eseguire una copertura del condilo patologico e dell'emipiatto tibiale corrispondente, risparmiando le strutture ligamentose e le altre componenti ossee: così facendo l'intervento risulta sicuramente meno invasivo rispetto…
La protesi di ginocchio monocompartimentale è un intervento che dà grandi risultati, duraturi nel tempo, ma ci devono essere due fondamentali presupposti:
l'intervento deve essere eseguito con una tecnica chirurgica estremamente precisa le indicazioni devono essere assolutamente corrette per quel paziente, perchè non è un intervento consigliabile nella totalità dei casi
Questo tipo di operazione è decisamente dipendente dalla manualità del chirurgo: in letteratura si è ben definito che centri con un'ampia casistica e con numeri importanti in termini di…