La protesi monocompartimentale deve essere preferita alla protesi totale se le caratteristiche dell’articolazione e del paziente lo permettono: garantisce risultati duraturi nel tempo in linea con quelli della protesi totale, ma con soddisfazione e confidenza per il paziente nettamente superiore. I recuperi sono celeri e standardizzati dal nostro protocollo fast track: il ginocchio viene mobilizzato nelle ore successive all’intervento e il paziente viene verticalizzato e rieducato al cammino dal giorno seguente. Il paziente abbandona gradualmente le stampelle dal quindicesimo…
Nel video si vede il decorso post-operatorio a due mesi e mezzo dall’intervento di protesi totale robot-assistita del ginocchio destro. La mia paziente era affetta da una grave artrosi con un ginocchio francamente varo, una deformazione articolare (detta anche “ginocchia ad arco”) a causa della quale la tibia e il femore perdono il loro allineamento e tendono a formare un angolo sul piano frontale. Ne consegue che il piatto tibiale e i condili femorali perdono la loro congruenza e l’articolazione…
Con la tecnica robot-assistita, il paziente acquisisce rapidamente un buon reclutamento muscolare, una buona articolarità e una celere ripresa del cammino: in questo filmato il paziente era in quinta giornata dopo la sostituzione protesica.
Questa paziente é stata per me un caso davvero interessante. Anni fa aveva già subito la sostituzione protesica dell’anca destra e del ginocchio sinistro. Purtroppo da agosto la sua situazione é degenerata: non è più stata in grado di camminare ed era costretta a muoversi con la sedia a rotelle. Sono intervenuto durante la stessa seduta chirurgica con una protesi all’anca sinistra con accesso anteriore mininvasivo (tecnicaAMIS) e una al ginocchio destro. Oggi la signora cammina autonomamente, e il risultato…
Nel caso di questa paziente sono intervenuto contemporaneamente andando a sostituire l’articolazione dell’anca e del compartimento mediale del ginocchio, a carico delle stesso arto. Questa soluzione per la mia paziente é stata di grandissimo vantaggio, poiché le é stata somministrata un’unica anestesia, ha dovuto affrontare un solo intervento chirurgico, un solo periodo di ricovero è un unico periodo di riabilitazione.
La procedura bilaterale può essere eseguita con tecniche classiche, ma in alcuni centri specializzati, come in Humanitas Mater Domini a Castellanza dove dirigo il reparto di ortopedia, è possibile trattare le due anche con tecnica anteriore mininvasiva (AMIS: Anterior MinInvasive Surgery) con notevoli banefici: l’intervento ha una durata di circa 75 minuti il paziente può camminare entro le 24 ore dall’intervento rischio di lussazione azzerato grazie al fatto che con questa tecnica vengono preservate tutte le strutture tendinee, quindi l’articolazione…
Eseguire una PROTESI D’ANCA BILATERALE SINCRONA significa sostituire entrambe le articolazione durante la stessa seduta chirurgica. Questa procedura garantisce grandi vantaggi per il paziente: si riducono le probabilità di incorrere in complicanze che potrebbero presentarsi per l’apesecuzione di due interventi chirurgici a breve distanza di tempo l’uno dall’altro, viene somministrata un’unica anestesia e dopo il periodo di riabilitazione il paziente può tornare a condurre una vita assolutamente “normale”.
Capita spesso che entrambe le anche di un paziente siano interessate da una patologia artrosica invalidante. Poiché la tecnica AMIS non risulta particolarmente invasiva e non obbliga il paziente ad avere particolari attenzioni nel periodo post-operatorio, mi é possibile intervenire contemporaneamente su entrambe le anche all’interno della stessa seduta chirurgica
Il paziente ripreso in questo video è molto giovane, ma presentava già una brutta artrosi su base genetica. L’ho operato per una protesi d’anca con accesso anteriore mininvasivo ed é potuto tornare sulle piste innevate dopo pochi mesi dall’intervento con grande soddisfazione di entrambi.
Se la tecnica usata per l’impianto di protesi d’anca é la AMIS, passati 6 mesi dall’intervento e ottenuta un’ottimale integrazione protesica, é possibile per il paziente tornare di nuovo sulle piste da sci, se aveva già una buona dimestichezza con il gesto atletico già da prima dell’operazione.
Nel video potete vedere un mio caro paziente e amico che dopo soli 4 mesi dall’intervento di protesi d’anca con accesso anteriore mininvasivo (tecnica AMIS) é tornato a calpestare il green con grande soddisfazione di entrambi. Questa tecnica mi permette di lasciare intatti i tendini degli extrarotatori dell’anca, assicurando al paziente di mantenere, anche dopo l’intervento, il perfetto timing di attivazione muscolare: i rapporti tra gli extrarotatori e gli adduttori delle anche non vengono modificati, in questo modo il paziente…
Quando il dolore all’anca dovuto all’artrosi diventa invalidante, la qualità della vita ne risente enormemente: dopo l’intervento di sostituzione protesica con tecnica AMIS é una straordinaria conquista tornare a fare tutto ciò che si ama di più.
Da anni scelgo l’accesso anteriore mininvasivo per la sostituzione protesica dell’anca dei miei pazienti perché non c’è rischio di lussazione, vengono mantenuti i parametri articolari fisiologici, le strutture tendinee non necessitano di lunghi periodi di cicatrizzazione e il paziente può presto tornare alle sue normali attività di vita quotidiana
Nel video un mio paziente racconta dei risultati raggiunti dopo soli 6 giorni dall’intervento di protesi d’anca che ho eseguito con accesso anteriore mininvasivo (tecnica AMIS): ha potuto tornare a camminare in meno di 24 ore, potrà guidare dopo 15/20 giorni, e in breve tempo abbandonerà le stampelle e riprenderà l’attività sportiva
Eseguo l’impianto di sostituzione protesica dell’anca con tecnica AMIS per assicurare ai miei pazienti la più totale serenità nella gestione delle attività quotidiane nell’immediato periodo post-operatorio. Pratico una incisione di dimensioni minime senza reciderei tendini, e sfruttando il passaggio tra il tensore della fascia lata e il sartorio posso posizionare la protesi con perdite e ematiche limitate e dolore assolutamente sopportabile nei giorni successivi.
La risposta è sì: dopo solo 9 settimane dall’intervento di protesi d’anca con tecnica AMIS i miei pazienti possono tornare sulla leg estensione oppure sotto la pressa