L’articolazione dell’anca è continuamente sottoposta al peso corporeo e alla forza di gravità, in particolare durante il cammino e il mantenimento della postura eretta: durante l’appoggio del piede ci sono delle importanti forze di carico sulla testa del femore che, per bilanciare correttamente l’appoggio sui due arti, deve necessariamente sopportare una forza paragonabile a circa due volte e mezzo il peso del corpo.
Questo è il motivo per cui la patologia artrosica colpisce così frequentemente l’articolazione dell’anca, e purtroppo in molti casi il danno è a carico di entrambe le articolazioni.
Fortunatamente oggi l’intervento può essere eseguito in maniera sincrona, quindi intervenendo contemporaneamente sulle due anche durante la stessa seduta chirurgica, con notevoli vantaggi:
- ridurre le complicanze chirurgiche che potrebbero presentarsi con l’esecuzione di due interventi a distanza di breve tempo
- ricevere la somministrazione di un’unica anestesia
La procedura bilaterale può essere eseguita con tecniche classiche, ma in alcuni centri specializzati, come in Humanitas Mater Domini a Castellanza dove dirigo il reparto di ortopedia, è possibile trattare le due anche con tecnica anteriore mininvasiva (AMIS: Anterior MinInvasive Surgery) con importanti benefici:
- l’intervento ha una durata di circa 75 minuti
- il paziente può camminare entro le 24 ore dall’intervento
- rischio di lussazione azzerato grazie al fatto che con questa tecnica vengono preservate tutte le strutture tendinee, quindi l’articolazione è stabile
- le perdite ematiche sono decisamente limitate, sempre grazie al fatto che i tendini non vengono interessati dal taglio chirurgico per il posizionamento della protesi
- non sono necessarie particolari precauzioni nel periodo post-chirurgico, poichè l’articolazione è stabile da subito: il paziente non sarà costretto ad utilizzare l’alzawater e non dovrà porre particolare attenzione nell’evitare rotazioni e movimenti di torsione.
Per tutti questi motivi si consiglia la procedura simultanea di intervento di protesi d’anca bilaterale sincrona, con la tecnica anteriore mininvasiva, nella quasi totalità dei casi:
- la ripresa dell’autonomia delle attività quotidiane è decisamente meno impegnativa, rispetto al recupero che deve affrontare un paziente un paziente operato con tecniche classiche
- l’intervento ha una durata complessivamente contenuta e con minime perdite ematiche, quindi l’intervento ha un impatto meno traumatico sulle condizioni generali e sullo stato di benessere del paziente.
Negli ultimi 4 anni io e la mia èquipe abbiamo eseguito circa 200 interventi di protesi d’anca bilaterale sincrona con tecnica AMIS, con la meravigliosa gratificazione di vedere i nostri pazienti tornare a camminare con sicurezza e in breve tempo. Risolvere le problematiche a carico delle due anche in un unico ricovero e concedere al nostro paziente un ritorno celere alla propria vita è un motivo di gioia anche per me.