Si esegue questo intervento in quadri importanti di lesione con un’impossibilità di riparazione: è un intervento che tecnicamente risulta decisamente complesso.
Questa procedura non comune permette di stabilizzare l’articolazione e recuperare alcuni movimenti destabilizzati da un’importante lesione della cuffia.
E’ una procedura chirurgica riservata a chirurghi di grande esperienza nella chirurgia di spalla.
Quando le lesione tendinea è datata/inveterata, con una degenerazione tendinea importante data da un deficit vascolare protratto, reinserire i tendini sul trochite può risultare impossibile o comunque…
Il miglior trattamento per la rigidità post-chirurgica dopo un intervento di protesi di ginocchio è PREVENIRLA! Si definisce ginocchio rigido post-chirurgico un ginocchio con flessione limitata a 75° ed estensione deficitaria di più di 10°.
Per prevenirla è fondamentale adottare strategie preoperatorie ben definite:
attenta esposizione chirurgica protesi ben bilanciata limitato traumatismo dell’apparato estensore appropriata selezione dell’impianto controllo del dolore adeguata riabilitazione
FATTORI PREDISPONENTI LA RIGIDITA' DEL GINOCCHIO DOPO UN INTERVENTO DI PROTESI:
Fattori predisponenti pre-operatori:
…
Nonostante un buon risultato per la stragrande maggioranza dei pazienti sottoposti ad intervento di protesi di ginocchio, alcune di queste persone continuano ad accusare dolori nel periodo postoperatorio: gli studi effettuati segnalano a tal proposito una percentuale del 10/15 %. Se pensate che in Italia vengono eseguite circa 100.000 interventi di protesi di ginocchio all’anno, significa che circa 10.000 pazienti continuano ad avere dolore anche dopo l‘intervento. La chirurgia ortopedica ha lo scopo di eliminare il dolore osteoarticoare, ma è…
Il "paziente scoagulato" è una persona che assume regolarmente farmaci anti-coagulanti perchè, a causa di una patologia pregressa, corre il rischio di incorrerere in una trombosi o in una tromboembolia.
Un trombo si sviluppa a partire da un gruppo di piastrine, fibrina e globuli rossi che si aggregano tra di loro in un vaso sanguigno oppure nel cuore: il coagulo che si forma, se assume dimensioni importanti, può andare ad interrompere il flusso sanguigno (trombosi) oppure può dislocarsi in un'altra…
Il Nichel è un metallo pesante che secondo gli ultimi studi epidemiologici é la principale causa di dermatite allergica da contatto nel 10-15% nella popolazione.
É largamente impiegato nelle leghe per la costituzione degli impianti protesici ortopedici, perché ne garantisce la durevolezza e la levigatezza. L’ utilizzo di una protesi contenente Nichel in un paziente allergico potrebbe causare una reazione agli ioni liberati con fenomeni di ipersensibilità, fino alla mobilizzazione dell’impianto, con uno scollamento e un fenomeno di “rigetto”. Sono…
L'obesità è a tutti gli effetti una patologia: è caratterizzata da un accumulo patologico di grasso corporeo valutabile in base all'indice di massa corporea (BMI), cioè in base al rapporto del peso corporeo, espresso in chilogrammi, e il quadrato dell'altezza, espressa in metri. Per esempio, se una persona pesa 75 kg ed è alta 1,73m, il suo BMI è 25.
Parliamo di obesità quando il BMI è pari o superiore a 30 (valore stabilito dall' OMS).
E' decisamente frequente che il paziente obeso presenti anche una…
Uno dei segni più tipici della sofferenza dell'anca è il segno di Trendelenburg.
L'andatura di Trendelenburg è il tipico modo di camminare che spesso assume chi soffre di coxartrosi. E' dovuto ad un'insufficienza/debolezza dei muscoli abduttori dell'anca patologica, in particolare del medio gluteo (muscolo che origina dall'osso iliaco e si inserisce sul gran trocantere del femore).
La funzione del medio gluteo è quella di stabilizzare l'articolazione dell'anca, anche durante il cammino: in parole povere, quando solleviamo il piede sinistro da…
L’acronimo A.M.I.S. significa Anterior Minimal Invasive Surgery: la via chirurgica per accedere all’articolazione dell’anca avviene con una incisione di dimensioni minime e viene praticata più anteriormente rispetto all’incisione chirurgica praticata per eseguire un intervento di protesi d’anca con tecniche classiche.
Ma cosa significa in parole povere?
Possiamo distinguere 3 tipi di accesso chirurgico per permettere l'esecuzione dell'intervento di protesi articolare dell'anca:
accesso postero-laterale: con distacco degli extra-rotatori dell’anca
accesso laterale: con distacco del piccolo e del medio gluteo…
L'artrosi d'anca primaria o secondaria può purtroppo affliggere anche pazienti molto giovani.
C'è chi mostra con orgoglio le proprie cicatrici, ma c'è anche chi prova ansia e disagio nel dover rivelare le proprie imperfezioni: in questi casi l'attenzione per l'ambito estetico è importantissimo perchè il paziente accetti di buon grado la sostituzione dell'articolazione.
La tecnica di protesizzazione dell'anca con accesso chirurgico anteriore mininvasivo (AMIS) può essere eseguita anche con una particolare incisione detta "Bikini": il taglio chirurgico viene praticato con…
Una domanda che molto spesso mi viene rivolta in ambulatorio è questa: “ Ma se io ho l’osteoporosi, come posso fare una protesi d’anca?”. Artrosi e osteoporosi sono patologie che spesso “vanno a braccetto” e questo ha portato ad un numero crescente di pazienti affetti da osteoporosi che necessitano di una sostituzione protesica per coxartrosi.
Purtroppo l’osteoporosi può nascondere potenziali insidie nell’esecuzione di una protesi d’anca. La tipica sostituzione articolare è costituita da 4 elementi: cotile, inserto, testina e stelo.…
In questi ultimi anni il tempo di ricovero necessario in seguito ad un intervento di protesi d'anca si è notevolmente ridotto rispetto al passato: con le innovative tecniche chirurgiche mini-invasive sono sufficienti circa 5/7 giorni perchè il paziente raggiunga le prime autonomie nel camminare con le stampelle, effettuare i passaggi posturali più semplici (come alzarsi dal letto e sdraiarsi per esempio) e adempiere alle operazioni per l'igiene personale quotidiana. Il ricovero può protrarsi fino a 15 giorni nel caso di…
L'articolazione dell'anca è continuamente sottoposta al peso corporeo e alla forza di gravità, in particolare durante il cammino e il mantenimento della postura eretta: durante l'appoggio del piede ci sono delle importanti forze di carico sulla testa del femore che, per bilanciare correttamente l'appoggio sui due arti, deve necessariamente sopportare una forza paragonabile a circa due volte e mezzo il peso del corpo.
Questo è il motivo per cui la patologia artrosica colpisce così frequentemente l'articolazione dell'anca, e purtroppo in…
Quando una protesi d'anca risulta usurata e mobilizzata determina una sintomatologia tipica:
dolore inguinale o gluteo quando la mobilizzazione è a carico della componente acetabolare dolore alla coscia quando la mobilizzazione è a carico della componente femorale
In questi casi l'unica soluzione al problema è l'intervento chirurgico di revisione: una procedura chirurgica complessa che implica un'attenta pianificazione e un'approfondita conoscenza delle varie tipologie di impianto protesico da sostituire.
Il chirurgo si trova a dover intervenire con ogni probabilità su una…
Se la patologia artrosica implica un trattamento chirurgico di protesi articolare di ginocchio, con i progressi dell'innovazione robotica, del design protesico (sempre più affine alla fisiologica anatomia del paziente) e della durata dei materiali, oggi diventa sempre più facile tornare alle proprie passioni anche dopo aver subìto un'intervento così importante.
In passato, ai pazienti si diceva di tornare a casa e riposare: potevano camminare o al massimo nuotare con estrema attenzione. C'era la preoccupazione che la protesi potesse danneggiarsi…
Il mio obiettivo quando opero un paziente è di ottenere i risultati che il paziente si aspetta: in genere un paziente decide di sottoporsi all'intervento di protesi d'anca per liberarsi dal dolore, ma anche per recuperare una funzionalità che gli permetta di tornare all'attività sportiva che ha sempre amato.
A tutti i miei pazienti che si sottopongono a sostituzione protesica articolare consiglio, ottenuto un buon recupero muscolare e raggiunta un' integrazione protesica ottimale, una pratica sportiva regolare.
Diversi studi scientifici…
L'indicazione più frequente per eseguire una protesi di spalla è l'artrosi, cioè la degenerazione della cartilagine articolare che determina attrito, usura e deformazione delle strutture ossee articolari.
L'artrosi si definisce secondaria nel caso in cui la degenerazione cartilaginea non sia determinata da un parafisiologico invecchiamento, ma da traumi, necrosi, fratture o patologie infiammatorie articolari.
Un quadro di artrosi secondaria evolve in genere in lesioni massive della cuffia dei rotatori: la testa dell'omero risale per la mancanza del tetto dato dalla…
Perchè degenera e perchè si rompe?
Il complesso tendineo che compone la cuffia dei rotatori spesso è causa di dolore e di invalidità, frequentemente affetto da tendiniti infiammatorie o da lesioni.
La cuffia dei rotatori oltre ad avere funzioni motorie ha una funzione stabilizzante, rendendo dinamicamente stabile la testa dell'omero sulla glena e favorendo la funzione di muscoli con leve maggiori che determinano i movimenti più ampi.
Le rotture dei tendini della cuffia dei rotatori possono essere traumatiche, ma nella…
La spalla è l'articolazione più “instabile” del corpo umano, ma anche quella con le più ampie possibilità di movimento (range of motion). La spalla è un complesso articolare costituito da 3 ossa: omero, clavicola e scapola.
Nella spalla si hanno 2 articolazioni principali: -L'articolazione gleno-omerale (in rosso nell'immagine) - L'articolazione sterno-claveare (in giallo nell'immagine) Inoltre ci sono due articolazioni che sono importantissime per il corretto movimento: - L'articolazione scapolo-toracica (in verde nell'immagine) - L'articolazione acromion-claveare (in blu nell'immagine)…
L'intervento di sostituzione protesica totale dell'articolazione del ginocchio si rende necessaria nel momento in cui il dolore avvertito dal paziente diventa invalidante e limita la libertà personale nello svolgere le attività quotidiane.
Con questo intervento chirurgico vengono sostituiti sia i due condili femorali e la troclea con uno scudo protesico femorale, sia il piatto tibiale. Tra le due componenti protesiche viene interposto uno spaziatore in polietilene per garantire congruità tra lo scudo femorale e il piatto tibiale e per…
Questo tipo di intervento di sostituzione protesica abbraccia un principio cardine dell'ortopedia: la strada più corretta da seguire è sempre quella di sostituire solo le componenti articolari danneggiate, preservando quelle rimaste integre, perchè anche se la protesi risulta essere massimamente performante, non avrà mai la stessa funzionalità di un'articolazione fisiologica.
L'intervento consiste nell'eseguire una copertura del condilo patologico e dell'emipiatto tibiale corrispondente, risparmiando le strutture ligamentose e le altre componenti ossee: così facendo l'intervento risulta sicuramente meno invasivo rispetto…
La protesi di ginocchio monocompartimentale è un intervento che dà grandi risultati, duraturi nel tempo, ma ci devono essere due fondamentali presupposti:
l'intervento deve essere eseguito con una tecnica chirurgica estremamente precisa le indicazioni devono essere assolutamente corrette per quel paziente, perchè non è un intervento consigliabile nella totalità dei casi
Questo tipo di operazione è decisamente dipendente dalla manualità del chirurgo: in letteratura si è ben definito che centri con un'ampia casistica e con numeri importanti in termini di…
L'intervento di protesi totale di ginocchio viene eseguito ormai da svariati decenni, con continui miglioramenti del design protesico, sempre più affine ad una normale anatomia e biomeccanica del ginocchio, e con una durata dei materiali sempre maggiore.
Il benessere dei pazienti dopo l'intervento è decisamente aumentato, ma la confidenza con l'impianto protesico e con la nuova articolazione del ginocchio non è sempre ottimale.
Da anni, con un'ampia casistica, utilizzo il Robot Navio nell'esecuzione di questo intervento.
Il Robot Navio e'…
La cartilagine jalina è un tessuto altamente differenziato che ricopre le superfici articolari dell'osso. Questa membrana permette lo scorrimento tra le strutture ossee che compongono l'articolazione, riducendone l'attrito e la compressione.
La cartilagine jalina è costituita da una matrice acellulata (gelatinosa), costituita da tessuto connettivo, filamenti di proteoglicani, acido ialuronico, acqua e condrociti (questi ultimi sono le uniche cellule presenti nella cartilagine e sono responsabili del mantenimento e della produzione della matrice stessa).
Grazie a questa particolare consistenza gelatinosa, il…
L'artrosi a carico del ginocchio viene classificata come:
Primaria o idiopatica: la cartilagine tende progressivamente ad usurarsi per il sommarsi di diversi fattori, quali l'avanzamento dell'età, il sovrappeso e l'overuse. Secondaria: causata da traumi(es. fratture ossee) o da deviazioni anatomiche degli assi articolari (varismo e valgismo) o dall'instabilità dell'articolazione (a seguito della rottura dei legamenti crociati ad esempio).
Al di là delle classificazioni, la gonartrosi è il risultato di una ridotta resistenza ai carichi dei tessuti articolari che perdono la…
Il ginocchio è l'articolazione costituita da femore, tibia, perone e rotula. La sua anatomia è piuttosto semplice e possiamo capirla insieme aiutandoci con un'immagine che mostra come si articolano gli elementi che la compongono.
Il femore si articola alle altre componenti con la sua estremità inferiore, dove presenta i suoi due condili, laterale e mediale. I due condili anteriormente sono uniti da una gola e formano la troclea femorale, posteriormente sono separati dalla fossa intercondiloidea e assumono una forma arrotondata.…
Protesi d’anca: mettiamo a confronto diversi tipi di intervento chirurgico. Ecco perché utilizzo la tecnica anteriore mininvasiva
L’intervento di protesizzazione dell’anca si rende necessario nel momento in cui il dolore e la limitazione al movimento arrivano purtroppo a ridurre l’autonomia della persona e a peggiorarne francamente la qualità di vita quotidiana. Questo, come abbiamo visto, può avvenire a seguito di numerosi eventi (artrosi, fratture, conflitto femoro-acetabolare...): l’intervento chirurgico di protesi d’anca garantisce al paziente grandi benefici in breve tempo, in…
L’anca o articolazione coxo-femorale congiunge la testa del femore di forma sferica alla cavità dell’acetabolo. L’acetabolo è il punto dove si incontrano ileo, ischio e pube, le tre ossa piatte del bacino che si saldano a formare questa cavità a forma di “ciotola”, che è circondata lungo il suo perimetro dal cercine acetabolare, un anello fibrocartilagineo che rende l’acetabolo adatto ad accogliere la testa del femore. Questo cercine, passando sopra l’incisura acetabolare, prende il nome di legamento trasverso dell’acetabolo e…
L’artrosi è un danneggiamento dell’articolazione dovuto al deterioramento della cartilagine di rivestimento articolare. La cartilagine ha una funzione lubrificante durante il movimento e facilita lo scorrimento della testa del femore all’interno dell’acetabolo, evitando l’attrito tra i capi ossei. Se la cartilagine articolare risulta danneggiata da un processo artrosico, non è più in grado di ricoprire completamente il capo osseo: questo determina un aumento dell’attrito durante il movimento e un danno meccanico a carico delle strutture. In caso di artrosi a…